Intervista a Jasna Legiša, direttrice di NeuroComScience

 

Nuove frontiere tra scienza e investigazione. Conversazione con Jasna Legiša

 

Jasna di cosa ti occupi? di cosa si occupa NeuroComScience?

Dirigo il laboratorio NeuroComScience, situato a Gorizia presso il Parco scientifico di Trieste AREA Science Park, che è specializzato nell’interpretazione del comportamento umano. Svolgiamo ricerca, consulenza e training incentrati sull’analisi comportamentale, sul riconoscimento del comportamento emozionale e non verbale. Nel Laboratorio ci sono varie strumentazioni, tra cui una cabina di osservazione faradizzata dotata di microcamere che utilizziamo sia in ambito applicativo che in quello sperimentale, che ci permette di ottenere risultati eccellenti.

Puoi descriverci brevemente i metodi di cui ti occupi, come FACS (e BABY FACS) e BCS?

Nel lavoro di analisi comportamentale si applicano diverse tecniche, metodi e strumenti che permettono di ottenere un’analisi trasversale e il più possibile completa tramite l’analisi del comportamento mimico del volto, del comportamento motorio gestuale, degli aspetti non verbali del parlato e dei messaggi verbali. Per l’analisi del volto e del corpo utilizziamo tecniche di codifica che ci permettono di classificare i movimenti facciali e quelli motorio – gestuali. Quindi il volto, come anche il corpo, viene scomposto in unità d’azione che rappresentano i cambiamenti d’aspetto attuati dal singolo muscolo o da un gruppo di muscoli dando luogo a particolari espressioni emotive. Per arrivare al risultato e quindi ottenere un significato interpretativo di tali contrazioni ci avvaliamo di tecniche di decodifica che legano le contrazioni muscolare a emozioni, stati d’animo, segnali di conversazione, segnali di disponibilità e così via.
In particolare, il Body Coding System è un sistema per l’analisi del comportamento motorio gestuale e posturale, che risponde ai quesiti riguardanti i legami esistenti tra le espressioni del corpo, le caratteristiche di personalità, l’esperienza emotiva e i processi emotivi. Risulta molto utile durante le dichiarazioni e le conversazioni.
Per l’analisi del comportamento facciale, la tecnica di codifica più completa è Facial Action Coding System, elaborata da Ekman e Friesen nel 1978. Si basa su 41 unità fondamentali denominate “Unità d’Azione“, le quali si combinano tra di loro nel determinare specifiche configurazioni muscolari facciali. L’interpretazione del significato si svolge tramite l’utilizzo di tecniche diverse, come ad esempio EMFACS e FACSAID, che permettono di identificare le emozioni primarie (sorpresa, paura, disgusto, rabbia, felicità, tristezza). Nel Laboratorio NeuroComScience è stata elaborata recentemente una tecnica di decodifica del comportamento del volto più completa rispetto alle precedenti in quanto prende in considerazione oltre alle emozioni primarie, anche quelle secondarie, i segnali manipolatori, di conversazione e quelli regolatori.
Per il comportamento facciale dei bambini viene utilizzato il BabyFACS di Oster e il MAX di Izard nonché i risultati di varie ricerche che troviamo in letteratura scientifica. Sono strumenti atti a codificare le espressioni del volto dei neonati e dei bambini piccoli, il cui volto presenta caratteristiche differenti rispetto agli adulti.
L’utilizzo di software di raccolta e gestione dei dati osservativi permette di agevolare il lavoro di un esperto che vuole analizzare il comportamento. Ciò che è importante aggiungere è che tali tecniche e strumenti vanno uniti a metodologie di applicazione che variano da settore a settore.

Puoi darci degli esempi di applicazioni attuali, o possibili, in ambito giuridico e/o investigativo?

La raccolta delle informazioni nel campo investigativo richiede un’attività di valutazione, riguardante l’utilità dei dati e la loro attendibilità, al fine di orientare il proseguimento delle indagini. Quando non si dispone di riscontri esterni per verificarne la rispondenza ai fatti, è fondamentale valutare le dichiarazioni rese e il comportamento del soggetto.
Quindi sono strumenti che possono aiutare gli operatori a verificare se le informazioni da essi assunte potrebbero essere veritiere o menzoniere. E’ un ausilio alla ricerca di tutte quelle informazioni utili alla ricerca della prova.

Hai dei progetti attivi, o in cantiere, che interessano questi campi (giuridico e/o investigativo)?

Si sono realizzati diversi contatti con il personale della Questura di Trieste con risultati proficui, attraverso i quali, si è convenuto sulla fattibilità della realizzazione di un progetto finalizzato a dimostrare l’efficacia dell’applicazione di tali tecniche, metodi e strumenti nel sistema investigativo italiano. Alcune altre realtà si sono inoltre dimostrate interessate e dedico tempo ad ogni proposta che ricevo da questo settore perché lo ritengo importante e con grandi possibilità di sviluppo.

Sapresti descrivere le nuove frontiere e gli sviluppi prevedibili per la CNV e le sue applicazioni (FACS, BCS, software, legislazione)?

La dimostrazione dell’efficacia di tali tecniche sul “campo” nel campo investigativo dovrebbe portare ad un incremento della richiesta di tali conoscenze e consulenze in Italia grazie anche al fatto che si sta diffondendo un interesse crescente. Si può ipotizzare che in un futuro sorgano all’interno o come consulenza esterna figure specializzate in analisi della comunicazione non verbale per contribuire efficacemente ed efficientemente alle indagini.
L’unico punto che temo è la preparazione delle persone che si possano in questo primo periodo proporre come esperti del settore. Le novità come le nuove tecniche, strumenti e metodi, sono difficili da far accettare e da far utilizzare e le esperienze negative, all’inizio, posso influire in maniera decisiva. Non essendoci ancora una regolamentata figura dell’analista della comunicazione non verbale negli ultimi anni sono comparsi numerosi formatori e pseudo esperti di tale tematica e di tali tecniche e metodi. Gli strumenti utilizzati mediocremente e privi di impostazioni adeguate nel contesto operativo portano ad un risultato errato di analisi. Per garantire importanti sviluppi futuri è fondamentale verificare attentamente se l’esperto ha già un’esperienza concreta nella consulenza e nella stesura di analisi in questo settore.

 

Intervista realizzata dal Dott. Francesco Di Fant, esperto di C.N.V.

 

http://www.leggeweb.it/interviste/nuove-frontiere-tra-scienza-e-investigazione-conversazione-con-jasna-legisa-10404.html

 

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