Tutto quello che avreste voluto sapere sul Linguaggio del Corpo (ma non avete mai osato chiedere) – COACHMAG n.28

– ovvero come sfatare i luoghi comuni errati nel Linguaggio del Corpo –

 

Quante volte avete letto un articolo sul Linguaggio del Corpo scoprendo consigli per osservare il movimento altrui e comprenderne emozioni e intenzioni? A volte la disciplina del Linguaggio del Corpo (o Comunicazione Non Verbale) non viene trattata e approfondita con il rigore e la scientificità necessaria per un corpus di studi che comprende nozioni di biologia, etologia, neuroscienze, psicologia, sociologia e comunicazione (solo per citare le principali scienze e discipline prese in considerazione).
A volte si leggono nozioni sul Linguaggio del Corpo che non sempre risultano corrette o, nel migliore dei casi, applicabili in tutte le situazioni comunicative. Andiamo quindi a sfatare tali luoghi comuni errati che vengono proposti con più frequenza negli articoli di varie riviste.

 

GESTI DI CHIUSURA:
Il primo luogo comune da sfatare è quello per cui chi tiene le braccia incrociate segnala sempre chisura rispetto agli altri, questo può essere vero ma non sempre. Le braccia vengono messe in posizione incorciata anche per riposare, in particolare quando la postura del corpo è rilassata e il bacino è leggermente spostato in avanti a reggere il peso delle braccia.

 

MANI E MANIPOLATORI:
Un altro segnale del corpo che viene spesso spacciato come universale è quello dei gesti manipolatori. L’azione di auto-contatto del corpo (toccarsi il viso, un braccio, la nuca, ecc.) viene spesso indicata come sinonimo di tensione e disagio e viene spesso citata come indizio di menzogna. Questo è vero solo in parte, infatti i gesti manipolatori possono anche essere presenti in altre situazioni, come in momenti di noia, di estremo agio e come forma di auto-carezza quando si è da soli.
Un’altra indicazione scorretta è quella per cui chi mette le mani dietro la schiena ha qualcosa da nascondere o mostra scarsa disponibilità alla comunicazione, tale gesto infatti può anche indicare rispetto verso l’altro (es. gerachie formali o informali, come nell’esercito o nel rapporto maestro-alunno) o venire usato per assumere una postura composta in particolari situazioni formali (es. cerimonie, riti di vario genere).

 

CONTATTO FISICO:
Altre indicazioni scorrette che sono spesso presenti nella divulgazione di basso livello sono relative al contatto fisico. Viene spesso detto che una persona che cerca il contatto fisico con l’altro dimostri sicurezza e apertura comunicativa, questo però non è sempre vero. Una persona che tocca continuamente il suo interlocutore dimostra spesso insicurezza, in questo caso il contatto diventa una incessante richiesta di attenzione nei propri confronti; è tipico il caso delle persone che mentre parlano tengono l’avambraccio altrui con una mano, come se avessero paura che l’altro si allontani. Lo stesso vale per le strette di mano forti e prolungate, interpretate spesso come sinonimo di fiducia e apertura rispetto alle strette di mano deboli e brevi. Una stretta eccessivamente volitiva e prolungata potrebbe, al contrario, essere indice di una certa aggressività e della volontà di controllare e dominare gli altri.

 

SGUARDO E MENZOGNA:
Un altro luogo comune molto diffuso è quello secondo cui chi ci sta mentendo tende ad abbassare lo sguardo o comunque a evitare lo sguardo altrui. Questo può essere corretto ma non sempre, infatti molte persone preferiscono fissare l’interlocutore quando mentono per poter controllare meglio le reazioni dell’altro rispetto all’inganno perpetrato.

 

SORRISI SINCERI:
L’ultima indicazione sul Linguaggio del Corpo da correggere è legata al sorriso. Viene spesso detto che per riconoscere un sorriso basta osservare la posizione degli angoli delle labbra che devono essere rivolti all’esterno e verso l’alto. In realtà questo vale per il cosiddetto sorriso “sociale” ovvero quello usato con frequenza verso sconosciuti o conoscenti. Per riconoscere un sorriso sincero, che implichi anche un’emozione positiva, è importante osservare la parte alta nel viso, in particolare la zona degli occhi. Un sorriso sincero di vera gioia si riconosce da due elementi: la formazione di rughe al lato degli occhi (le cosiddette “zampe di gallina”) e l’innalzamento del muscolo zigomatico, che spinge lo zigomo in alto occludendo parzialmente la parte inferiore dell’occhio.

Spero di aver fatto luce su alcuni segnali del Linguaggio del Corpo e di aver stimolato la vostra curiosità per questa moderna e affascinante disciplina, utile sia per riconoscere le emozioni e gli stati d’animo altrui sia per comunicare attivamente ed efficamente con il nostro corpo.

 

Francesco Di Fant

 

Articolo pubblicato sulla rivista COACHMAG n.28, Anno 7, Luglio 2016, nella rubrica “Silenzio! Parla il corpo”.
www.coachmag.it

 

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