Le emozioni di Totti nel suo addio al calcio

 

Il 28 maggio 2017 Francesco Totti, il capitano storico della squadra di calcio AS Roma, ha dato il suo addio al calcio nel suo stadio Olimpico strapieno di tifosi e di emozioni, dopo 34 anni di carriera calcistica (di cui 28 nella Roma, tra settore giovanile e prima squadra). Il suo saluto è stato un momento sportivamente importante e umanamente toccante, sia per le decine di migliaia di persone presenti allo stadio che per quelle, molte di più, davanti agli schermi in tutta Italia e all’estero.

Al di là della simpatia calcistica o meno per la squadra giallorossa, la stampa sportiva italiana ed estera hanno sempre riconosciuto in Totti un campione di altissimo livello. Il “Pupone” di Porta Metronia oltre che essere un chiaro punto di riferimento per la squadra, nel corso del tempo è diventato, con centinaia di gol tra club e nazionale e qualche spot pubblicitario, un personaggio noto e di fama internazionale. Ha sempre saputo unire il suo grandissimo talento calcistico alla sua grande umanità, che emergeva nella sua naturale simpatia e nelle numerose opere di beneficenza in cui si è sempre impegnato con piacere.

Attraverso l’analisi del Linguaggio del Corpo andiamo ad analizzare le emozioni che Totti e il suo pubblico hanno vissuto in questo evento toccante.

Il pubblico era pienamente coinvolto e la commozione era diffusa in tutto lo stadio; ovunque, sulle facce di grandi e piccoli spettatori, si potevano vedere occhi lucidi e lacrime. Lo stadio era un oceano di saluti, cori, applausi e abbracci tra i tifosi, che esponevano con orgoglio magliette, sciarpe, bandiere e striscioni per salutare il loro numero 10.

Anche l’imperscrutabile Spalletti si è commosso sull’onda dell’emozione generale, infatti più di una volta è stato colto dall’occhio delle telecamere ad asciugarsi gli occhi.

Una cosa da notare è sicuramente l’attaccamento di Totti per il suo pubblico, a cui rivolge segni di gratitudine, riconoscimento e affetto inchinandosi più di una volta, mandando baci e applaudendo verso tutti coloro che lo hanno seguito fedelmente. Inoltre spesso si batte la mano sul cuore per indicare simbolicamente il suo amore verso la squadra della Roma e i suoi tifosi. Quando un tifoso in lacrime scavalca le transenne entrando in campo per incontrare il capitano, Totti non lo allontana, lo abbraccia, abbracciando simbolicamente così tutto il pubblico.

La tensione di Totti è visibile in diversi suoi gesti: sbuffa aria con la bocca per cercare di placare le emozioni in vista del suo discorso, inoltre spesso stringe le labbra e si tocca la bocca e il collo.

L’emozione principale della serata però è stata la tristezza, Totti era visibilmente dispiaciuto di dover lasciare il campo da gioco e i suoi tifosi, mentre inizia il suo ultimo giro di campo appare subito triste, entra a testa bassa, ha gli occhi lucidi e labbra e sopracciglia arcuate in basso. Non riesce a mostrare il suo solito sorriso a causa dell’emozione, le labbra tremano e a volte si mette una mano davanti alla bocca per cercare di calmarsi.
Le lacrime poi escono fuori quando abbraccia sua moglie Ilary Blasi e i loro figli Isabel, Chanel e Cristian, mentre continua a salutare il pubblico camminando lungo il perimetro dello stadio. Quando poi si ferma davanti ai tifosi è sovrastato dall’emozione e si mette entrambe le mani sopra la testa, come a doverla reggere data l’intensità del momento, questo gesto riflette appieno la sua profonda tristezza nel dover lasciare la vita da calciatore.

Anche durante il suo discorso era evidente la sua tristezza, le sue parole sono state sincere, di cuore e capaci di emozionare i tifosi presenti. Totti all’inizio fa lunghe pause tra una frase e l’altra, cerca le parole migliori da dire, va a braccio e mostra il suo lato sincero e simpatico. Cammina durante il discorso, cerca spesso il contatto fisico con i suoi familiari per alleviare la tensione e rimane vicino a loro. La sua voce è carica di emozione e a volte risulta tremante, mentre parla è costretto a tirare su col naso probabilmente per asciugare le lacrime.
Mentre legge la sentita lettera d’addio, preparata a quattro mani da lui e dalla moglie, Totti continua a camminare, non riesce a stare fermo, inoltre a volte deve interrompere la lettura per cercare di prendere fiato.

Ma in questo evento c’è stato spazio anche per la felicità. Il capitano della Roma sa di vivere un amore ricambiato e di avere tutto l’affetto della sua squadra, dei tifosi e della sua città, come testimoniano le numerose strette di mano e gli abbracci con i suoi compagni e con lo staff della squadra.
La sua gioia è chiaramente intuibile dal sorriso e dalle rughe presenti ai lati degli occhi, diventa visibile soprattutto quando i suoi compagni di squadra lo lanciano in aria dopo il suo discorso. Il momento in cui consegna la sua fascia di capitano al più giovane capitano della Roma è commovente: sorride, lo guarda negli occhi e lo bacia sulla fronte sapendo di passare un’importante eredità.

Considerando l’importanza internazionale di un giocatore come Francesco Totti, il suo è stato un saluto sentito, “umile”, senza futili esibizioni di grandezza o di arroganza.
Le sue lacrime e le sue parole hanno saputo infondere grandi emozioni in tutti presenti e in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare, seguirlo allo stadio e condividere con lui e con la AS Roma 25 anni di grande calcio, con le sue gioie e i suoi dolori.

 

Francesco Di Fant

 

 

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