L’Araldo dello Spettacolo – I segreti per parlare e capire il linguaggio del corpo

Flavia Parente intervista Francesco Di Fant per la rivista “L’Araldo dello Spettacolo”, in concomitanza con l’uscita dell’edizione Relax del suo ultimo libro “I segreti per parlare e capire il linguaggio del corpo”

Francesco Di Fant è nato a Roma nel 1978, laureato in Scienze della Comunicazione è esperto di Comunicazione Non Verbale e Linguaggio del Corpo. Consulente e formatore presso grandi aziende nazionali e internazionali pubblica articoli e libri sulla Comunicazione Non Verbale, partecipa a convegni di criminologia e collabora attivamente con diversi programmi televisivi e radiofonici. Con la Newton Compton ha pubblicato con successo “101 cose da sapere sul linguaggio segreto del corpo” e “I segreti per parlare e capire il linguaggio del corpo”.

Ciao Francesco, tu sei laureato in Scienze della Comunicazione, ci racconti come sei arrivato ad occuparti del Linguaggio Non verbale?

Dopo la laurea di 5 anni in Scienze della Comunicazione ho scelto di lavorare un anno all’estero e una volta tornato in Italia sono entrato in una società di consulenza come consulente in comunicazione. Attraverso l’esperienza sul campo, tanto studio e numerosi corsi di perfezionamento ho avuto in seguito l’opportunità e le conoscenze per lavorare in proprio.

Nel tuo libro “I segreti per capire e parlare il linguaggio del corpo” (ed.Newton Compton n.d.r.) affronti molti situazioni quotidiane dove è importante riuscire a comprendere la comunicazione non verbale. Qual è l’ambito dove è più difficile fare questo? E quello più semplice?

Si può davvero applicare a ogni ambito se si hanno gli strumenti giusti, non esiste una situazione più difficile di altre. E’ però vero che in ogni situazione in cui si è coinvolti emotivamente è più difficile osservare in maniera oggettiva il linguaggio del corpo altrui, così come il proprio.

La letteratura di questo settore negli ultimi sessant’anni ha focalizzato l’attenzione più sulle espressioni del volto dando meno importanza ai gesti del resto del corpo, tu sei d’accordo con questa visione?

Sì e no, in generale sono contento che ci sia un’espansione della disciplina, è vero che numerosi testi sono riservati al volto, le espressioni facciali sono importanti e ci danno molte informazioni. D’altro canto tali espressioni sono le più facili da contraffare, in quanto siamo molto abituati a controllarle, un apprendimento che dura tutta la vita.

Nei miei libri parlo molto anche del resto del corpo che spesso riesce a darci davvero molte informazioni, ricordiamo poi che più una parte del corpo è lontana dal cervello e più è difficile da controllare (es. gambe e piedi), quindi fonte di informazioni utili.

Da esperto del linguaggio del corpo qual  è il primissimo atteggiamento che noti in una persona che ti viene incontro?

Sicuramente le prime cose che si notano sono il contatto visivo e il sorriso (ce ne sono davvero tanti tipi diversi), guardo anche la posizione delle spalle e le espressioni facciali. Un elemento che ci da molte informazioni è il modo in cui si stringe la mano altrui, già da quello si possono capire vari aspetti della persona che ci sta di fronte.

Uomini e donne sono diversi nel parlare con il corpo?

Alcuni comportamenti sono uguali, comuni a entrambi i generi; in realtà esistono molte differenze, nel modo di comunicare, nel modo di sedurre, nel modo di camminare e in molti altri aspetti. Basti pensare che quando una donna parla con qualcuno usa molto più le mani per gesticolare e tende a ridurre la distanza tra i corpi (prossemica), oltre a mantenere per più tempo il contatto visivo con l’interlocutore.

La comunicazione non verbale è universale o varia tra le diverse culture nel mondo?

Una parte della CNV (Comunicazione Non Verbale) è universale, potremmo dire quasi “biologica”, radicata nel nostro patrimonio genetico. Un’altra parte, più o meno influente nella vita di ognuno, è sicuramente di derivazione culturale.
Se consideriamo le singole culture semplicemente come il modo migliore per adattarsi all’ambiente fisico circostante, allora anche la comunicazione (verbale e non verbale) fa parte di questo modo “efficace” di interfacciarsi con l’ambiente, tipico di una zona geografica e culturale; basti pensare a derivazioni culturali come balli, tradizioni e religioni diverse a ogni latitudine del pianeta.

Il corpo non mente mai: quali sono i segnali lampanti più facili da riconoscere quando una persona mente?

Ogni persona può mentire in modo diverso e non è detto che i i segnali più evidenti siano facilmente riconoscibili negli altri. Statisticamente però ci sono alcuni elementi che ricorrono più spesso di altri, ad esempio: poco o troppo contatto visivo, distanza tra i corpi eccessiva, orientamento del corpo direzionato da un’altra parte rispetto all’interlocutore, sorrisi poco genuini ed espressioni facciali esagerate, trattenute o asimmetriche.

E’ più facile “leggere” il linguaggio di una persona che conosciamo o di un estraneo su cui non abbiamo pregiudizi?

Sicuramente è più facile con una persona che conosciamo, poiché sappiamo come si muove e possiamo distinguere la sua “baseline” (il suo comportamento normale): le sue reazioni, i suoi tic e le sue abitudini. E’ vero però che bisogna stare attenti a non cadere nel tranello del pregiudizio, che può portare a sbagliare analisi a causa di 3 effetti indesiderati: l’effetto “Otello” (pregiudizio negativo), “Pigmalione” (pregiudizio positivo) e “Brokaw” (analisi parziale).

Quali sono gli esperti della comunicazione non verbale a cui ti ispiri?

In ambito internazionale ce ne sono diversi, alcuni più conosciuti come Paul Ekman, David Mastumoto, Joe Navarro e i coniugi Pease. Altri meno conosciuti ma molto bravi come Vera Birkenbihl. In Italia abbiamo diversi professionisti come Jasna Legiša, Enzo Kermol e Gennaro Romagnoli. Non dimentichiamo che in Italia sono stati scoperti negli anni ’90 i famosi “neuroni specchio” grazie a un’equipe dell’Università di Parma guidata dal Prof. Giacomo Rizzolati.

Tu nella tua vita privata usi i “tuoi strumenti di lavoro”?

Certamente, sia in contesti lavorativi che privati. Leggo spesso, se non sempre, la CNV altrui e uso alcuni accorgimenti per rendere più efficace il mio linguaggio del corpo ma senza eccedere (solo quando ne ho realmente bisogno), altrimenti rischio di “portarmi il lavoro a casa” e non staccare mai!

I tuoi programmi attuali e futuri?

Attualmente sono impegnato con una serie di convegni di criminologia in tutto il paese e con varie consulenze aziendali; ho appena terminato un programma TV su Italia 2 e spero di essere coinvolto a breve in altri progetti simili considerando che mi diverte molto stare davanti alle telecamere.
Per quanto riguarda il lato editoriale ho appena iniziato a scrivere il mio terzo libro che dovrebbe uscire a Natale 2014 sempre con l’editore Newton Compton.

http://www.araldodellospettacolo.it/libri/il-corpo-mente.php

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