Risate universali e menzogna – David Matsumoto

 

16 agosto 2018

Le risate sono riconosciute allo stesso modo nelle diverse culture? E se è così, possiamo dire se le persone di culture diverse stanno fingendo le loro risate?

Questo è esattamente ciò a cui un team di ricercatori ha tentato di rispondere in una recente pubblicazione su Psychological Science. Un gruppo incredibilmente numeroso di 31 ricercatori ha cercato di analizzare le reazioni alle risate in 21 società in sei regioni del mondo. Poiché la risata è praticata in qualche forma in tutte le culture, hanno cercato di capire se valgono anche universalmente alcuni sottili indizi che possono rivelare una risata reale o finta.

Fondamentalmente, hanno esplorato cosa significasse tale universalità nei primi usi evolutivi della risata, che vengono considerati fondamentalmente un segnale di affiliazione o un desiderio di cooperare. Gli osservatori dovrebbero essere in grado di notare se la risata è un vero segnale di affiliazione o se è falsa. Questa è la distinzione tra risate spontanee genuine e risate volontarie non genuine.

Questo non vuol dire che le risate volontarie debbano essere ingannevoli. Invece, le risate volontarie possono essere utilizzate per trasmettere il riconoscimento di una necessità di cooperazione o altri segnali sociali. Gli autori dello studio suggeriscono che questo è in realtà l’uso più comune di risate volontarie o non genuine.

Se la risata ha questa profonda base evolutiva, allora non dovrebbe importare da quale cultura provenga qualcuno per poter fare una distinzione. Le ricerche passate hanno scoperto che le risate spontanee e volontarie sono sostanzialmente diverse, dopo tutto.

Per testare quest’ipotesi, i ricercatori hanno chiesto a persone di diverse parti del mondo come Los Angeles, Europa centrale, Iran, India e Giappone di partecipare allo studio, per un totale di 884 partecipanti. Questi partecipanti sono stati poi esposti a registrazioni audio che contenevano risate spontanee o volontarie e gli è stato chiesto di identificarle come false o genuine.

Nel complesso, le persone possono effettuare la distinzione in modo affidabile, notando cambiamenti di intensità o di un tono più alto nella risata. Tutto ciò suggerisce che gli ascoltatori captano una sottile variazione emotiva nelle risate. Mentre una ricerca passata ha scoperto che le persone sono brave in questo nella loro cultura, questa scoperta è certamente un’espansione importante per tale studio.

C’è molto da imparare da questo studio in termini di come leggere meglio le persone e scoprire l’inganno. E’ piuttosto sorprendente come le persone siano in grado di notare se la risata è falsa o meno. Come abbiamo notato, il rilevamento dell’inganno si basa strettamente sul confronto tra il comportamento agito dalle persone e la loro baseline (comportamento di base) già conosciuta. La familiarità che solitamente assiste nel rilevamento della menzogna è completamente assente nell’analisi di queste clip audio.

Detto questo, ciò è in linea con la ricerca precedente secondo cui le persone possono classificare le voci parlate in modo accurato in base alla loro intuizione che l’oratore possa mentire.

La cosa più importante, forse, è il modo in cui questo studio aiuta a legare le risate a un senso di espressione emotiva universale. Mentre la gioia è un’emozione di base universale, la risata non deve essere necessariamente sinonimo di gioia. Tuttavia, questa ricerca ci aiuta mostrandoci che le risate, come i gesti di trionfo, possono essere un’espressione universale.

 

Universal Laughter and Deception

 

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