Riconoscere il dolore – David Matsumoto

 

30 agosto 2018

Abbiamo scritto molto sul riconoscimento delle emozioni di base, ma per quanto riguarda il dolore?

Certamente, il dolore ha molte somiglianze con altre emozioni di base, date le sue profonde basi evolutive e la natura universale dell’esperienza del dolore. Tuttavia, occorre prestare ulteriore attenzione a come riconosciamo le espressioni del dolore rispetto a quelle di altre emozioni. La capacità di riconoscere quando le persone soffrono è incredibilmente importante in molti contesti, e Humintell vorrebbe focalizzare l’attenzione su questo campo come parte del mese di consapevolezza del dolore di settembre.

In uno studio del 2017, la dott.ssa Daniela Simon della Humboldt University di Berlino e un team di ricercatori canadesi e britannici hanno cercato di comprendere meglio il riconoscimento del dolore esponendo i partecipanti a una serie di filmati di volti che dimostrano dolore o emozioni di base. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare queste clip e segnalare quale emozione veniva mostrata, nel tentativo di vedere se il dolore si distingue in modo coerente dalle altre emozioni.

Teoricamente, la ricerca del dott. Simon e del suo team si è basata sulla storia evolutiva delle espressioni facciali, vedendo le espressioni dolorose come uno sforzo per comunicare dolore agli spettatori, sia per avvisarli che per chiedere aiuto. Questo si adatta ai nostri precedenti post sulla ricerca che collega le emozioni di base e le loro espressioni correlate a scopi evolutivi.

Inoltre, le ricerche in neurobiologia hanno rilevato che il dolore e la sua espressione sono un evento neurologico distintivo e specifico. Sostengono che sia lo sfondo evolutivo che quello neurologico del dolore non riescono a dare un quadro completo senza esplorare il modo in cui il dolore viene riconosciuto dagli astanti.

Per valutare sperimentalmente tutto questo, degli attori sono stati assunti per simulare le emozioni di base e le espressioni del dolore, con i video risultanti confrontati dai ricercatori con le immagini accettate delle espressioni in questione. Ciò ha contribuito a garantire la precisione mentre si utilizzava anche un video dinamico rispetto a una fotografia statica.

Ai partecipanti è stato chiesto non solo di identificare l’espressione visualizzata ma anche di valutare l’intensità dell’emozione e quanto fosse rilassata o comoda la persona visualizzata. Ciò ha aiutato a scavare oltre l’identificazione delle emozioni, ma ha anche esplorato l’interazione tra loro, ad esempio se la paura e il dolore tendono a coincidere, per esempio.

Nel complesso, i partecipanti hanno regolarmente distinto tra emozioni di base e dolore. Ci sono state alcune sovrapposizioni, come tra paura e dolore e tra paura e sorpresa. Inoltre, molte espressioni del dolore hanno mostrato disgusto, o addirittura sorpresa, in misura variabile. Infine, i partecipanti tendevano a identificare con precisione le emozioni piacevoli, come la felicità e le espressioni spiacevoli, come il dolore, la rabbia o la paura.

Non solo questo studio è stato in grado di fare passi avanti nella comprensione del riconoscimento del dolore, in contrasto con le emozioni di base, ma ha anche aiutato a sviluppare ulteriormente una misurazione prototipica dell’espressione del dolore, che è preziosa per ulteriori ricerche sul riconoscimento del dolore.

Mentre capire come leggere le emozioni delle persone è fondamentale, capire quando le persone soffrono è anche un modo utile per comunicare con loro, sia in ambito professionale che, forse, soprattutto in ambito personale.

 

Pain and it’s Similarities with other Basic Emotions

 

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