Come agisce un cacciatore di bugie? – David Matsumoto

Individuare una menzogna è difficile per molte persone, ma perché ad alcune persone capita di essere più brave di altre?

Questa è una domanda importante non solo per i nostri tentativi di comprendere come rilevare l’inganno ma anche per capire meglio il ruolo del riconoscimento emotivo nella rilevazione della menzogna. Un nuovo studio pubblicato nel Personality and Social Psychology Bulletin ha cercato di distinguere le varie caratteristiche del riconoscimento emotivo come un modo per spiegare le variazioni nelle capacità dei partecipanti di rilevare l’inganno.

Gli autori dello studio esaminano diverse variabili che potrebbero spiegare la variazione nel rilevamento dell’inganno. Una è la Teoria della mente che esamina la capacità generale di un individuo di leggere gli stati mentali degli altri. Allo stesso modo, hanno esaminato l’intelligenza emotiva che, anche se simile alla Teoria della Mente, si concentra maggiormente sulla competenza interpersonale e sul riconoscimento emotivo.

È importante distinguere il rilevamento della verità dal rilevamento della menzogna. Questo dovrebbe essere abbastanza intuitivo, poiché spesso abbiamo una chiara sensazione intuitiva del fatto che ci stanno mentendo, ma questo non significa che abbiamo sempre un “intuito affermativo” quando un’altra persona ci dice la verità. Invece, spesso “sentiamo che non ci stanno mentendo” e concludiamo quindi che stanno dicendo la verità.

I ricercatori hanno anche distinto tra menzogna ad “alto rischio” e “basso rischio”, nell’ipotesi che i comportamenti sarebbero significativamente differenti nei due casi. Vale a dire che hanno notato che la ricerca passata ha scoperto che le persone tendono a credere agli altri in situazioni di “basso rischio”, mentre diventano più attente quando aumenta la posta in gioco.

Per esplorare le relazioni tra questi argomenti, gli autori dello studio hanno eseguito un esperimento su oltre 100 partecipanti. Nell’esperimento, a ciascun partecipante è stato chiesto di analizzare una serie di video di persone che parlano di eventi ad alto rischio, come casi di presunto omicidio. Nella metà di questi video erano presenti menzogne.

Dopo aver visto ogni video, ai partecipanti è stato chiesto di determinare chi stava dicendo la verità e chi no. Poiché l’intelligenza emotiva e altre variabili sono state misurate da una serie di questionari e test pre-esperimento, i ricercatori sono stati in grado di esplorare le relazioni statistiche tra quei tratti emotivi e i tassi di accuratezza dell’analisi dei video.

Nel complesso, hanno scoperto che, come sospettato, la rilevazione della verità e dell’inganno era diversa, con diversi elementi predittori che si dimostrano significativi per ciascun caso. Ad esempio, la Teoria della Mente ha rappresentato un elemento di grande varietà nel rilevamento dell’inganno e i partecipanti emotivamente intelligenti hanno spesso provato troppa simpatia per i bugiardi.

Questa distinzione sembra radicata nella necessità di un ragionamento distaccato nel rilevare l’inganno. Sebbene riconoscere e comprendere le emozioni sia utile, spesso deve essere associato a un approccio calcolato e logico. Questo può essere difficile per le persone con alti livelli di empatia, anche se tendono a essere bravi a notare le emozioni come il senso di colpa.

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